02 Dicembre 2022

Vacanze “da camino” e Cintura d’Orione

Si fa presto a dire “vacanze invernali”.
Tanto presto a dirlo, quanto ad accorgersi che dietro quella formula può aprirsi un ventaglio di significati disparati. Insomma, non è che ci stia proprio “tutto e il contrario di tutto”: ma sicuramente un bel po’ di soluzioni diverse. Scommettiamo?

Già il classico soggiorno sulla neve (la “settimana bianca”) può declinarsi in più forme: quella che ruota attorno al piacere specifico della pratica dello sci (in discesa o di fondo); quella che punta all’immersione nella ricchezza della natura e dei panorami; quella che si muove sulla scorta dell’attrazione esercitata dalle località montane, coi loro colori, con i loro scrigni d’arte, con le loro tradizioni umane (i mercatini di Natale, ad esempio) e gastronomiche in specie.

Ciò detto, le ferie “in vetta” non rappresentano l’unica opzione, per la stagione fredda: si può ben dirigersi in collina o in campagna, sempre sulla rotta tracciata dalle bellezze del paesaggio o dalle golosità offerte dalle culture alimentari locali. Né si esclude la possibilità di starsene a casa, in famiglia o comunque nel nido proprio “privato”, al riparo garantito dalla rispettiva sfera personale, cui concedere più tempo e più cura di quanto normalmente sia possibile, sotto la pressione dei ritmi del lavoro e di tutte le incombenze quotidiane.

In due parole: la voce del verbo “staccare”, anche in inverno, può coniugarsi in tutta una serie di modi e tempi diversi. Un collage di opportunità, tuttavia, ognuno dei cui pezzi almeno un elemento, in comune con gli altri, ce l’ha.
Quale che sia la scelta sul come trascorrere le proprie giornate, non mancherà il momento in cui sedersi e rilassarsi di fronte a un camino. Il quale potrà essere effettivamente tale (con ciocchi e fiammelle crepitanti) oppure esserlo in una dimensione simbolica: ma che in ogni caso avrà in sé il senso del calore. Il focolare e il suo tepore: un binomio la cui immagine è tanto potente da aver generato una piccola lista di espressioni codificate.

La cucina e i vini “da camino”, ad esempio, così definiti proprio perché adatti a quel tipo di contesto; e sul calco di quelle locuzioni, la loro “esportazione” nel reame degli orzi e dei luppoli: dove troviamo, naturalmente, le birre “da camino”.
Ecco, cosa non deve mancare a una birra del genere? Anzitutto la capacità di far sentire un’adeguata vampa alcolica; o quantomeno il saper evocare l’idea di una certa “temperatura” attraverso altre leve: colori ambrati (da collezione come minimo autunnale); aromi e gusto caramellati (calotta di dolce da forno, frutta secca e disidratata); corporatura avvolgente, carezzevole.

Ecco, un identikit i cui requisiti si condensano nel sorseggio della Cintura d’Orione, l’etichetta stagionale che Il Forte prepara ogni inverno, dal 2013, secondo il concetto del prodotto “millesimato”: ovvero con una ricetta che, anno dopo anno, si rende “unica” attraverso un particolare del protocollo di lavorazione. Nel suo caso si tratta del miele: ingrediente che da sempre arricchisce il temperamento della bevuta, ma con varietà mai uguali: e che quindi contribuisce a definirne il temperamento con sfumature volta per volta specifiche; anzi, speciali.

La tipologia selezionata per l’edizione 2022 è quella di cardo, provvista di note al naso fogliacee (tabacco, geranio) e speziate (ginepro), mentre al palato lascia avvertire una vena amaricante che contribuisce a equilibrare l’andamento etilico, dolce e rotondo della sorsata. La mescita consegna una massa liquida dal colore bruno; un arco olfattivo dagli aromi tostati e “pasticceri” (mandorla, biscotto, croccante, panettone); una sorsata dall’incedere baldanzoso e “termico”, grazie ai suoi 10 gradi e mezzo.

Cintura d’Orione, la nostra birra da camino: ovunque lo si voglia accendere!