05 Febbraio 2021

Nouveau Houblon e Pane arabo: il pairing perfetto!

Gli abbinamenti complicati sono quelli che ci piacciono di più. Perché, come si dice, la necessità (specie se dettata da un compito non semplice) aguzza l’ingegno: il quale spesso dà il meglio proprio se “spremuto”. E allora ci siamo messi in testa di trovare il piatto “ad hoc” per accompagnare la nostra Nouveau Houblon – un “missile” di alcol (9,5 gradi) e luppolo – senza dover a tutti i costi andare a scomodare pietanze dalla preparazione impegnativa: come sarebbero (entrambi, parola d’onore, assai adatti a questa birra) un risotto al taleggio e arancia o un’anatra, sempre all’arancia. E invece no: l’idea è stata quella di trovare la chiave giusta per un “mangia e bevi” anche da imbandire al volo, evitando grossi impazzimenti: anche da trovare a disposizione in un menù non per forza particolarmente ricercato.

La lucina la si trova, a cercarne bene il tasto: e dopo qualche minuto, premi di qua e premi di là, si è accesa. Signore e signori: il pane arabo. Ovvero quell’alternativa ai vari hamburger, focaccini, tranci di pizza (e così via), che consente di modellare molto ma molto facilmente il gusto del boccone. Eh sì, perché la ricetta, originaria del Medio Oriente, consiste in un disco di farina, che viene impastato con olio, poco sale, acqua e (volendo, ma se ne può fare a meno) lievito; che viene poi cotto in forni (tradizionalmente di terracotta); e che forma, al proprio interno, una sorta “tasca”, da poter riempire a piacimento.

Ecco, il suggerimento è quello di mettere a punto una farcitura che sia cucita “su misura” alle caratteristiche della birra. Ora, la Nouveaux Houblon è una Belgian Ipa: unisce i dna sensoriali di una Tripel belga e di un’America Ipa o Double Ipa. Quindi al naso è fragrante di frutta e di agrumi; mentre in bocca è calda (di slancio etilico), asciutta e amaricante. Ecco, con quest’ultimo suo tratto caratteriale, l’importante è non far “litigare” sapidità troppo spiccate. Per questo il pane arabo è un un buon punto di partenza; da sviluppare con un’imbottitura di “sostanza alimentare” di tendenza prevalentemente proteica, grassa, dolce e con una venatura amara essa stessa. Quindi? Una soluzione è: prosciutto cotto, formaggio non salato (Mozzarella, Brie, Emmenthal…); e insieme tante verdure: una combinazione giusta giusta, oltre che classica, potrebbe essere con carote, zucchine, peperoni rossi, gialli e verdi.

Un morso di croccantezza e morbidezza al contempo: e la birra a lubrificare. Il tempo (veloce) di aver finito e il rischio sarà… di volere un bis!